Diario di Viaggio: WEST COAST on the road – parte 1
Ciao Amici Viaggiatori!
Questo è un elogio ad un viaggio sognato da sempre e organizzato nei minimi particolari praticamente da anni.
Il nostro secondo on the road, una scoperta in quei luoghi che sono dei veri posti iconici americani in tutto il mondo. Benvenuti nel diario di viaggio della West Coast.
Passeremo da Los Angeles al Grand Canyon, dalla Monument Valley all’Antelope Canyon, da Las Vegas alla Death Valley e infine dallo Yosemite a San Francisco.
Tutto questo sarà raccontato dal nostro punto di vista, un diario di viaggio per farvi entrare in quei 15 giorni da sogno che non riusciamo ancora a superare!
1º giorno – il nostro arrivo nella città degli angeli
Partiti da Roma – Fiumicino e dopo lo scalo ad Amsterdam siamo finalmente arrivati a Los Angeles verso le 15:00 circa, dopo il primo step di euforia estrema alla vista delle prime palme stile ‘California Dream’ siamo andati con una navetta gratuita fornita dall’aeroporto nella zona dei rental car, dove prenotando la fermata siamo scesi davanti al nostro brand di noleggio e ci siamo diretti al desk. Abbiamo utilizzato il sito rentalcars per confrontare i prezzi e quello più conveniente per le nostre esigenze era Dollar.
Abbiamo scelto la nostra macchina tra una ventina facendo molta attenzione al portabagagli ben coperto per non far vedere le valige nei luoghi in cui non avremmo potuto tenerle sotto controllo e nel non scegliere una berlina in quanto nel nostro viaggio avremmo poi affrontato anche strade dissestate. Scelta l’auto ci siamo diretti in direzione hotel che avevamo prenotato in zona Downtown LA. Non sapendo però che da lì a poco ci saremo ritrovati nel traffico di Los Angeles.
Il traffico di Roma che viviamo tutti i giorni è niente a confronto, e vedere strade a quattro corsie completamente a passo d’uomo, fa un certo effetto.
Quindi una piccola raccomandazione state attenti alle ore di punta!
Rimanendo subito fermi nel traffico ci siamo potuti assaporare l’aria della California; calda, afosa e con palme alte ovunque, quel clima di film americano anni 90.
Quel pomeriggio appena arrivati all’hotel ci siamo fatti un piccolo giro a Hollywood Blvd per vedere qualche stella e abbiamo deciso di cenare in un Diner, una catena di ristoranti americana, un incrocio tra un fast food e un ristorante. Rientrati abbiamo tentato di accendere la TV per abbattere il jet-leg, ma con tutta quella tensione accumulata mista ad euforia siamo crollati in un sonno profondo.
2º giorno – Visita di LA
La sveglia suona alle ore 8 e dopo esserci preparati siamo scesi per fare colazione. Belli carichi siamo partiti per Hollywood Blvd dove abbiamo visitato la famosa Walk of Fame con annessa visita al TCL Chinese Theatre dove sono presenti le celebri impronte sul cemento.
Questa tappa, è sicuramente da fare ma nella nostra mente ci immaginavamo una zona molto più curata e pulita. Abbiamo percorso la Walk of Fame al contrario. Tranne qualche stella veramente importante le altre sono un po’ in uno stato di degrado. Gli americani, tante volte, dal nulla creano Business invece in questo caso per loro non è poi così importante quanto lo è per i turisti. Quindi a meno che non si cerchino delle stelle in particolare non c’è da spenderci molto tempo.
Mentre per il TCL Chinese Theatre c’era una calca impressionante e alcune impronte sono davvero difficili da fotografare. Questo posto è curato un po’ di più forse per la sua vicinanza al Madame Tussauds.
La nostra giornata non è dedicata solo ai posti turistici di LA ma anche alle nostre chicche o diciamo fisse, infatti dopo la visita a piedi per Hollywood Boulevard siamo ritornati davanti al nostro hotel per prendere la macchina e andare a vedere lo Staples Center.
Eh sì il signorino Simone ha un’altra malattia oltre al calcio, quella per la NBA, e come ogni viaggio in America ovunque c’è una squadra di basket noi dobbiamo visitare il suo stadio e il su shop, perché?! vi chiederete, semplice lui DEVE comprare un cappello.
Dopo la visita allo Staples Center, un atro posto che volevamo vedere era il Farmers Market, un grande mercato storico con una vasta gamma di negozi alla moda, ristoranti e generi alimentari. Lì infatti abbiamo fatto la nostra pausa pranzo e mangiato messicano. È stato il burritos più buono che abbiamo mai mangiato, fatto da messicani con quell’aria di casalingo, buonissimo!!
Solo il pensiero ci fa venire l’acquolina.
Visto che abbiamo soddisfatto il nostro palato e abbiamo fatto un giretto tra i negozi, nel primo pomeriggio ci siamo spostati in una contea famosa di LA: Beverly Hills. Dopo aver girando in macchina intorno a tutte quelle case da sogno la nostra sosta era alla scritta d’ingresso della contea. Arrivati davanti alla fontana, perché sì, la scritta è una fontana in realtà, ci siamo fatti un milione di foto di rito, strano ma vero non c’era nessuno e vista la marea di gente che avevamo trovato la mattina a Hollywood blvd ne abbiamo approfittato. Dopo aver trascorso più di un’ora nella pace più totale, ci siamo resi conto che il nostro primo vero tramonto doveva essere visto dall’alto.
Abbiamo quindi optato per visitare il Griffith park e il suo Osservatorio, ed essendo sul punto più alto di Los Angeles da lì abbiamo aspettato il tramonto.
La vista è praticamente a 360°, da un lato si può vedere l’iconica scritta “HOLLYWOOD” mentre dall’altra tutto lo skyline di LA tra grattacieli del Financial District e ville da sogno.
Godersi il sole che scende lentamente con una vista così non ha prezzo! Dovete assolutamente andarci!
Stremati ed euforici del nostro primo giorno abbiamo cenato in stile americano con un buon McDonald’s. Specifichiamo una cosa importante, lì i McDonald’s non sono come i nostri, hanno tipologie di panini per ogni città e Stato, per soddisfare quelli che sono i gusti delle persone che vivono in quella zona.
3º giorno – Visita di Santa Monica, Venice Beach e Malibu
La nostra giornata inizia molto presto con una colazione veloce e spostandoci verso la costa andiamo a visitare le zone più iconiche di Los Angeles.
La nostra prima tappa di oggi premia Santa Monica e il suo Pier, li siamo rimasti affascinati dalle spiagge bianchissime, da quel molo ormai simbolo di anni passati e dal suo Luna Park, che sembra essere fermo agli anni 80.
Ah sì dimenticavo abbiamo assistito anche ad un inseguimento, concluso sulla spiaggia con una decina di poliziotti con i taeser che arrestavamo il malintenzionato, sono quelle scene che pensi di vedere solo nei film invece esistono realmente e ti fanno gelare il sangue perché non capisci realmente cosa stia succedendo.
Verso mezzogiorno decidiamo così di spostarci cercando anche qualche localino carino dove pranzare e sulla strada cattura la nostra attenzione un posto con la facciata fatta da un murales molto “American style”: il @Baby Blues BBQ.
Ci accostiamo nel suo parcheggio e così decidiamo di entrare; sentiamo subito profumo di cibo, quel profumo che sa di barbecue e cibo casalingo buono. Iniziamo a mangiare e subito capiamo di aver fatto la scelta giusta, era proprio quello che stavamo cercando, vero cibo americano cucinato con amore.
Ciccioni e felici usciamo dal locale, che poi recentemente abbiamo visto in televisione su FoodNetwork nel programma ‘A tavola con Guy’, quindi scelta azzeccatissima. Ci dirigiamo cosi verso la nostra prossima meta della nostra pienissima giornata: Venice Beach.
Arrivati nella zona di Venice decidiamo di cercare parcheggio e a piedi attraversiamo la scritta sospesa all’incrocio che ci fa capire di essere davvero in un sogno diventato realtà!!! Tutti quei murales colorati con le varie scritte ‘Venice’ sono davvero fantastici.
Era un nostro grande sogno, questo viaggio l’avevamo studiato nei minimi particolari e non vedevamo l’ora di poterlo realizzare.
Dovete sapere che Venice fu fondata nel 1905 sul modello rinascimentale della città di Venezia quindi inizialmente aveva canali, gondole e gondolieri annessi con l’idea che diventasse un importante centro di turismo e divertimento, cosa che fu una realtà fino agli anni venti. Dopo un colossale incendio che la distrusse completamente si dovettero aspettare gli anni ottanta con l’amministrazione di Los Angeles che intraprese una politica di recupero che da quartiere degradato lo trasformò in un luogo di residenza ambitissimo. Abbiamo deciso di girarla un po’ tutta. Per quello che siamo riusciti in un pomeriggio, siamo passati dalle piste pedonali che costeggiano il mare, popolate da una comunità eterogenea dove si mescolano giocatori di hockey a rotelle e bellezze statuarie sui pattini, ed artisti di strada, e infine alla famosa Muscle Beach che è la palestra aperta sulla spiaggia dove far sfoggio dei propri muscoli, molto conosciuta.
Qui abbiamo anche visto un cane con gli occhiali da sole; in America tutto è permesso.
La zona che più ci ha colpiti è stata quella degli skaters con il loro Skate Park. Un posto attrezzato dove tutti quelli che sanno usare lo skate possono sfoggiare le loro magie. Siamo rimasti ipnotizzati per un po’…
Vi dico una curiosità Venice Beach ospiterà lo skateboard e il basket 3vs3 durante le Olimpiadi estive del 2028, toccherà tornarci che dite?!
Dopo esserci resi conto che eravamo lì da tanto, stavamo per non riuscire a raggiungere la nostra prossima tappa. Tornando alla macchina scopriamo di aver preso una multa, il nostro parcheggio in realtà non era un parcheggio; ricordatevi che se sui marciapiedi vedete delle righe rosse pitturate quello è il divieto di sosta permanente: quindi non parcheggiate neanche a mezzo centimetro da quella vernice!
Saliamo in macchina in preda ad un esaurimento visto la cifra di quasi 100$ e ci spostiamo per andare a vedere una spiaggia, troppo sognata: Malibu!
In realtà Malibu non è una zona di Los Angeles ma una contea, proprio come Beverly Hills, la città è attraversata dalla spettacolare Pacific Coast Highway ma anche qui ci troviamo in mezzo al traffico californiano, armatevi di pazienza.
Le spiagge di Malibu sono le migliori spiagge di Los Angeles dove fare il bagno e prendere il sole. Situate a ovest della città infatti, hanno come sfondo le frastagliate montagne della Santa Monica Mountains.
Le più conosciute sono: la Malibu State Beach, la Topanga State Beach, la Surfrider Beach (dove noi ci siamo rilassati un po’) preferita dai surfisti e la Manhattan Beach piena di giocatori di pallavolo. Ricordatevi però che può essere piuttosto difficile trovare un pezzetto di sabbia su cui adagiarsi, poiché gran parte del litorale appartiene a privati. Essa infatti è famosa per essere la residenza di molte stelle del cinema e dello spettacolo.
Immergersi nella quotidianità della vita americana è stata un’esperienza unica.
Il viaggio non si vive da turisti ma da persone del posto, loro non devono capire che tu non sei americano, sennò ti tratteranno da turista e non vivrai le vere emozioni ed esperienze di vita.
La sera, di nuovo verso Hollywood Blvd solo che questa volta per acquistare un po’ di souvenir e poi una cena veloce da Starbucks perché eravamo talmente stanchi che sognavamo più il letto che il cibo. Giusto un cappuccino e un bun, un delizioso dolce alla cannella che noi amiamo alla follia, per non andare al letto a stomaco vuoto.
4º giorno – On the road
Sveglia ore 9, colazione in hotel e partenza da Los Angeles alle 10 per lasciare la città e iniziare il vero on the road nella West Coast Americana. A pranzo ci siamo fermati lungo la strada in un Subway per due panini veloci e per far rifornimento di liquidi, i bibitoni americani di qualsiasi tipo sono inconfondibili.
Percorrendo la Route 66 dopo più di 4 ore di viaggio siamo arrivati in una cittadina conosciuta per il museo della storica Route 66. Benvenuti a Kingman!
Questo museo ha aperto nel settembre 2001 ed è situato in una ex centrale elettrica, descrivendo l’evoluzione storica del viaggio lungo il 35° parallelo che divenne poi la Route 66.
Dopo la visita al museo riprendiamo la macchina alla volta della nostra ultima tappa di oggi. Williams!
Il bello dei viaggi on the Road è proprio questo, percorrere strade americane lunghissime che danno la possibilità di imbatterti in posti davvero molto carini che solo chi procede a passo lento può ammirare.
Arrivati a Williams abbiamo scaricato i bagagli ed essendo provati dal viaggio che da Los Angeles ci aveva portato fin qui ci siamo riposati in camera in attesa della cena, in un posto super buono!!
La signora dell’hotel, infatti, ci aveva consigliato di andare da Doc Holliday’s Steakhouse, dove si respirava proprio aria di cibo vero, cucinato con passione e amore. I prezzi li abbiamo trovati giusti per quello che abbiamo ordinato e per la qualità del cibo, quindi ci sentiamo di consigliarvelo.
Io e Simone siamo dei veri carnivori, ci piace mangiare tutto ma non toglieteci mai la carne.
Dopo esserci riempiti la pancia siamo tornati in hotel, e subito siamo andati a dormire. Domani si prospetterà una giornata molto speciale, si va in uno dei posti più desiderati di questo viaggio.
…IL VIAGGIO CONTINUA…
Leggi anche la seconda parte del viaggio lungo la West Coast Americana